Conosciamo tutti le difficoltà legate al mercato del gas e dell’energia elettrica ed all’aumento dei costi che si sta ripercuotendo in modo diretto sia sulle imprese che sui cittadini. Per far fronte a tali emergenze, il Ministero della Transizione Ecologica ha reso noto lo scorso 6 settembre il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale elaborato per far fronte alla crisi energetica e realizzare da subito risparmi utili a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas.

 

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Allo scopo di ridurre i consumi, il Piano prevede una serie di misure che impattano direttamente sugli orari di funzionamento dell’impianto termico, sul periodo annuale di accensione e sulle temperature massime.
In particolare, rispetto al passato avremo una stagione termica più breve, una riduzione dell’orario giornaliero di accensione e temperature più contenute.


Nello specifico, lungo il territorio nazionale, suddiviso il 6 zone (la zona A è quella più calda, la F quella più fredda), incontreremo le seguenti prescrizioni:
a) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
b) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
c) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
d) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
e) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
f) Zona F: nessuna limitazione.

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Lungo tutto il Paese, invece, all’interno delle singole unità abitative la temperatura dovrà essere al massimo di 19°C +/- 2°C di tolleranza.
Tali misure vanno a modificare quanto previsto con il DPR 74/2013; per formalizzare l’adozione di tali modifiche sarà emanato entro la fine di settembre un decreto del Ministro della Transizione Ecologica con cui verranno chiarite anche le modalità di controllo.
Il Piano prevede inoltre misure comportamentali a costo zero, “implementabili attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente”.
Sul fronte energia elettrica, a livello europeo, la Commissione ha proposto una serie di misure “temporanee” per ridurre i prezzi dell’energia in vista dell’inverno. Per ridurre la domanda nei momenti di picco, la Commissione ha previsto l’obbligo di ridurre il consumo di elettricità di almeno il 5% durante determinate ore: gli Stati dovranno identificare il 10% delle ore con il prezzo maggiore previsto e ridurre la domanda in queste ore.

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Dovremo aspettare i prossimi giorni per capire come queste misure si tradurranno concretamente e che conseguenze avranno: quello che appare certo in questo scenario è la necessità di risparmiare denaro e materia prima. Il risultato non è irrealizzabile, anzi! Riflettiamoci: il risparmio è solo il frutto di un comportamento virtuoso e responsabile da parte di ciascuno di noi.

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